L’esplorazione di Beograd/Belgrado è cominciata, non faccio altro che camminare da quando la mia breadline mi ha portata fin qui. Sto raccogliendo tracce, testimonianze, per provare a farmi un’idea della Yugo di una volta e della Serbia di oggi. Mettere insieme le due facce di una città non è semplice.
Dai luoghi che attraverso trapela un passato remoto decoroso ed indentitario molto forte, un passato prossimo doloroso ed ostile ed un futuro molto incerto. L’Europa da qui appare diversa, così la Russia e gli USA, il posizionamento ed i punti di vista sono importanti per capire dove sono.
La mia Breadline sta prendendo forma! Tra il Danubio e la Sava emerge Belgrado con tutta la sua forza, con tutte le sue ferite e contraddizioni.. il richiamo dei Balcani mi ha portata fin qui!
“Se è vero che non di solo pane vive l’uomo, cercherò di spingermi sulla “breadline” e dare voce e forma a questa linea che seguirò. Il mio “canto” personale prenderà il ritmo di una vecchia macchina da scrivere, sulla quale trascriverò il mio diario di bordo giorno per giorno. Le mie annotazioni faranno da eco alle note cantate, in quattro lingue diverse, dai cori. Il lavoro artistico nasce per me dall’incontro: in questo caso con il territorio – di cui seguirò segni e tracce – e con un coro formato da sole donne. Ho scelto di declinare solo al femminile questo progetto perché credo che oggi più che mai ci sia il bisogno di prendere la parola e dare voce. Credo che questo “gesto poetico” sia necessario, non solo per raccontare un lungo passato di lotte e proteste per parlare profondamente del nostro presente”
l richiamo dei Balcani… la casa del passato dove abito guarda il presente cercando di capirne i conflitti e le “questioni” aperte..